Conoscere il giorno e l’ora della propria dipartita è un crudele privilegio riservato a chi è condannato alla pena di morte. Attesa, di Eliodoro Sollima, oltre a volere esprimere dura condanna per una legge che disonora la società civile che l’accetta, vuole coinvolgere l’ascoltatore nella immedesimazione di un tremendo stato d’animo in cui, disperazione, angoscia e forse anche accettazione si confondono in un tumultuoso incalzare di pensieri, di sentimenti, di ricordi in lotta con la inesorabile scadenza del tempo.
Nel contrasto dinamico, ritmico, armonico e timbrico la musica vuole evocare la convulsa sequenza di immagini, di ricordi, di emozioni che tormentano le ultime ore di vita del condannato, per fermarsi improvvisamente su una misura incompleta, in sintonia con un cuore che cessa di battere . . .
In memoria di Joseph O’Dell… e di quanti altri . . . ?
La partitura e le parti orchestrali sono disponibili solo in affitto.
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