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Alessandro Annunziata: Meltemi

15,37

“Il Meltemi è il forte vento che soffia d’estate nelle isole greche dell’Egeo, l’arcipelago delle Cicladi. È un vento fresco, secco, che proviene dai Balcani e spazza via, a volte con vera furia, l’arsura e il caldo dell’estate mediterranea. Non ho voluto comporre un pezzo “descrittivo” e tantomeno qualcosa di semplicemente “etnico”, anche se i richiami al folklore di quei luoghi a me molto cari sono evidenti. Ho semmai voluto raccogliere, nella brevità e nell’intensità di pochi gesti, la forza della memoria che quei luoghi arcaici e quella natura lasciano in chi si abbandona e si lascia portare via dal vento…
Meltemi è stato commissionato dal Quartetto Pessoa di Roma, che lo ha anche eseguito per la prima volta nel giugno del 2001. “

Alessandro Scarlatti: Ammore brutto figlio de pottana

10,21
Fra le oltre 700 cantate da camera di Alessandro Scarlatti che ci rimangono, questa è unica nel suo del dialetto napoletano e la sua stretta somiglianza alle scene comiche e agli Intermezzi del compositore. Anche l’esplicita indicazione della voce di tenore è un’altra caratteristica  inusuale. Solo altre quattro cantate da camera di Scarlatti richiedono allo stesso modo un tenore, ma sono collocate da Hanley fra i lavori di attribuzione incerta. Che queste inusuali caratteristiche qui coincidano non è sorprendente, se si considera il tradizionale uso della voce di tenore per i ruoli comici nell’opera del 17° secolo.
La partitura comprende la parte staccata del violoncello

Alessandro Scarlatti: La’ dove a Mergellina

10,21
Dai manoscritti conservati presso la Biblioteca Comunale di Noto nella cosiddetta “Libreria Musicale Altieri” al Vol. 36, fl. 8 . Il volume é in quarto oblungo di cm. 28 X 21. Di questa Cantata esistono due versioni, i cui manoscritti sono conservati in diverse biblioteche europee (vedi catalogo generale delle opere di Alessandro Scarlatti di Giancarlo Rostirolla).
La partitura contiene la parte staccata del Violoncello 

Eliodoro Sollima: Attesa

11,30

Attesa, oltre a volere esprimere dura condanna per una legge che disonora la società civile che l’accetta, vuole coinvolgere l’ascoltatore nella immedesimazione di un tremendo stato d’animo in cui, disperazione, angoscia e forse anche accettazione si confondono in un tumultuoso incalzare di pensieri, di sentimenti, di ricordi in lotta con la inesorabile scadenza del tempo.

Chiama per il prezzo. La partitura e le parti orchestrali sono disponibili solo in affitto.

Eliodoro Sollima: La leggenda di San Damiano

21,29

Sollima determina il suo stile compositivo all’insegna della tradizione. I titoli della sue composizioni risentono spesso dell’influenza e della lezione del maestro messinese. Per cui si nota spesso uno sguardo nostalgico e sospeso verso un passato classico e tragico. Per il resto i titoli della maggior parte delle opere edite rimandano per lo più ad un mondo genericamente siciliano nell’allusione, o in maniera specifica a canti popolari della tradizione isolana; così come ad elementi che hanno a che fare con la tradizione musicale ( formale come per il rimando letterario) colta.

Attualmente è disponibile solo la versione per Clarinetto, violino, violoncello e pianoforte.