Alessandro Scarlatti: La’ dove a Mergellina

10,21
Dai manoscritti conservati presso la Biblioteca Comunale di Noto nella cosiddetta “Libreria Musicale Altieri” al Vol. 36, fl. 8 . Il volume é in quarto oblungo di cm. 28 X 21. Di questa Cantata esistono due versioni, i cui manoscritti sono conservati in diverse biblioteche europee (vedi catalogo generale delle opere di Alessandro Scarlatti di Giancarlo Rostirolla).
La partitura contiene la parte staccata del Violoncello 

Nicola e Marco D’Arienzo: Tarantella per 4 voci

14,23

La Tarantella del 1870 che pubblichiamo ( in autografo nella Biblioteca del Conservatorio di Napoli), piuttosto inusuale nell’organico, quattro voci e pianoforte, ancora un segno della fantasia dei grandi maestri del secondo ottocento napoletano.

Il testo letterario, rigorosamente in lingua napoletana si deve allo zio, Marco D’Arienzo ( 1811 – 1877) autore di centinaia di libretti, scene liriche e di testi per romanze da salotto.
Un ventata di freschezza e di originalit per i repertori dei tanti cori che provvidenzialmente si vanno sempre più moltiplicando nei grandi come nei piccoli centri del nostro civilissimo Paese.
La presente pubblicazione, che si deve alla squisita sensibilit dell’editore, sottolinea la prima esecuzione assoluta del brano in occasione del secondo centenario della fondazione del Real Collegio di Musica (1807).

Nicola Porpora – Pietro Metastasio: L’Angelica

42,58

L’Angelica, una serenata che, oltre al suo notevole valore artistico, presenta numerosi motivi di interesse: eseguita il 4 settembre 1720, e replicata a distanza di pochi giorni, il 7 settembre, a Napoli nel palazzo di Antonio Carmine Caracciolo, principe della Torella, per festeggiare il compleanno di Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel, moglie dell’imperatore Carlo VI, essa nacque dalla collaborazione tra l’allora quasi sconosciuto Pietro Metastasio, di cui rappresenta il primo libretto per musica, e Nicola Porpora, che, profittando del ritorno di Alessandro Scarlatti a Roma, impegnato nel 1719 nell’allestimento del Marco Attilio Regolo al Teatro Capranica, con questo lavoro consolidava la sua posizione di compositore di primo piano, confermando il successo ottenuto con la rappresentazione del Faramondo nel novembre 1719 al Teatro di San Bartolomeo.