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Mario Capuana-Bonaventura Rubino: Messe da Requiem

22,74

La produzione di musica sacra in Sicilia nella prima metà del XVII secolo fu notevole per quantità e qualità, come testimoniano le numerose edizioni a stampa che ci sono pervenute e l’interesse suscitato dalle prime recenti edizioni moderne tra gli studiosi, gli esecutori e il più vasto pubblico di ascoltatori ed appassionati.
Il repertorio rimastoci comprende brani che rientrano nella tipologia tipica dell’epoca: salmi, vespri, mottetti, arie spirituali e messe; di contro vi sono soltanto due Messe da Requiem, mentre manca totalmente l’Ufficio dei Defunti polifonico.
Tale squilibrio quantitativo conferma quanto riscontrato nella coeva produzione del Nord Italia da Jérôme Roche, secondo il quale per le cerimonie funebri il semplice canto gregoriano e le composizioni polifoniche tipiche del pieno Cinquecento continuavano ad essere utilizzate in misura preponderante rispetto alle nuove composizioni in stile concertato.

Nicola Porpora – Pietro Metastasio: L’Angelica

42,58

L’Angelica, una serenata che, oltre al suo notevole valore artistico, presenta numerosi motivi di interesse: eseguita il 4 settembre 1720, e replicata a distanza di pochi giorni, il 7 settembre, a Napoli nel palazzo di Antonio Carmine Caracciolo, principe della Torella, per festeggiare il compleanno di Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel, moglie dell’imperatore Carlo VI, essa nacque dalla collaborazione tra l’allora quasi sconosciuto Pietro Metastasio, di cui rappresenta il primo libretto per musica, e Nicola Porpora, che, profittando del ritorno di Alessandro Scarlatti a Roma, impegnato nel 1719 nell’allestimento del Marco Attilio Regolo al Teatro Capranica, con questo lavoro consolidava la sua posizione di compositore di primo piano, confermando il successo ottenuto con la rappresentazione del Faramondo nel novembre 1719 al Teatro di San Bartolomeo.