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Rec.: Per un vago desire
Aria (Andante): Tirsi ti pentirai
Aria (Andante Moderato): Mi fa morir quel guardo tuo gentil
Rec.: disse, e cos poi egli segu
Aria (Andante Moderato): Un sospiro, oh Dio, perché
Rec.: Qui Tirsi innamorato
La partitura contiene la parte staccata del violoncello.
La partitura contiene la parte staccata del violoncello
“Il maggiore armonista d’Italia, vale a dire, del mondo” , così J.J. Rousseau definisce F. Durante, elogiando e rimarcando quello che fu per gli estimatori il maggior pregio del Maestro, e , per i detrattori , il suo massimo limite: essere un armonista.
“Il maggiore armonista d’Italia, vale a dire, del mondo” , così J.J. Rousseau definisce F. Durante, elogiando e rimarcando quello che fu per gli estimatori il maggior pregio del Maestro, e , per i detrattori , il suo massimo limite: essere un armonista.
Dal manoscritto conservato presso la Biblioteca Comunale di Noto, nella cosidetta Libreria musicale Altieri al vol. 49 dal fl80r al 106v. Il volume è in quarto oblungo di cm. 28 x 21. Alla pag. 80 reca l’intestazione Originale / Miserere a 5 Voci di N. N. / del sig,r D. Francesco.
“Il maggiore armonista d’Italia, vale a dire, del mondo” , così J.J. Rousseau definisce F. Durante, elogiando e rimarcando quello che fu per gli estimatori il maggior pregio del Maestro, e , per i detrattori , il suo massimo limite: essere un armonista.
L’Angelica, una serenata che, oltre al suo notevole valore artistico, presenta numerosi motivi di interesse: eseguita il 4 settembre 1720, e replicata a distanza di pochi giorni, il 7 settembre, a Napoli nel palazzo di Antonio Carmine Caracciolo, principe della Torella, per festeggiare il compleanno di Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel, moglie dell’imperatore Carlo VI, essa nacque dalla collaborazione tra l’allora quasi sconosciuto Pietro Metastasio, di cui rappresenta il primo libretto per musica, e Nicola Porpora, che, profittando del ritorno di Alessandro Scarlatti a Roma, impegnato nel 1719 nell’allestimento del Marco Attilio Regolo al Teatro Capranica, con questo lavoro consolidava la sua posizione di compositore di primo piano, confermando il successo ottenuto con la rappresentazione del Faramondo nel novembre 1719 al Teatro di San Bartolomeo.