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Mario Pilati: Amore

Questo pezzo, è per molti aspetti assolutamente speciale.
Il primo aspetto che risalta è l’inusuale strumentazione: il soprano è accompagnato da due viole, due violoncelli e pianoforte; e il tutto conferisce un supporto di accompagnamento profondo e sonoro. Il modo in cui sono trattati gli strumenti determina un effetto ancora più denso e drammatico: tutti gli archi sono impegnati in numerosi bicordi, ottave e seste. I momenti in cui tutti gli archi creano una intensa verticalità armonica sono quelli nei quali il pezzo assume una connotazione di suono assolutamente moderni.
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Dario Macaluso Musiculae canto, due viole, due violoncelli e pianoforte Tag: , , , , , , ,

Sull'autore

Questo pezzo, composto su testo di Vincenzo Cardarelli  per pianoforte e voce nella prima versione del 1934 e poi arrangiato per più ampio organico nel 1937, è per molti aspetti un brano assolutamente speciale.
Il primo aspetto che risalta agli occhi e all’orecchio è l’inusuale strumentazione: il soprano è accompagnato da due viole, due violoncelli e pianoforte; e il tutto conferisce un supporto di accompagnamento profondo e sonoro.
Il modo in cui sono trattati gli strumenti determina altresì un effetto ancora più denso e drammatico: quasi sin dall’inizio tutti gli archi sono impegnati in numerosi bicordi, molte ottave e seste, talora tecnicamente impegnativi (specialmente laddove l’arco da solista deve suonare molti bicordi simili in successione; come per esempio nella lunga linea melodica espressa  in ottave nelle misure 13-17 dalla prima viola, e nell’espressivo melodico esposto in seste nelle misure 20-22). I momenti nei quali tutti gli archi creano, combinati assieme, una intensa verticalità armonica (attraverso l’uso di bicordi) sono quelli nei quali il pezzo assume una connotazione di scrittura e di suono assolutamente moderni. Nei momenti in cui assistiamo all’esecuzione dei bicordi da parte di tutti gli archi e nei quali le indicazioni dinamiche si spingono verso il piano (misure 36-37, dove il secondo violoncello deve suonare consecutivamente due quinte senza far uso di corde a vuoto), il compositore avrebbe potuto optare per soluzioni tecniche più agevoli.

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