17,03

Johann G. Tromlitz: Sei partite per il flauto traverso solo (Vol II)

Le Sei Partite per flauto si collocano entro una produzione didattica piuttosto ricca. il compositore ha voluto dare alle stampe una raccolta organica che presentasse non solo un materiale ricco e vario sul piano tecnico e tonale ma, soprattutto un campionario sufficientemente completo dei vari tipi di brani che un esecutore del Settecento poteva trovarsi ad affrontare nella sua attività.

flutilitae flauto traverso Tag: , , , ,

Sull'autore

Tromlitz è uno degli sviluppatori più importanti del flauto traverso ed è stato considerato il miglior flautista del suo tempo. Le sue partite riflettono il suo virtuosismo, ma anche le nuove possibilità dinamiche pionieristiche dello strumento che ha sviluppato. Vi è un altro aspetto che rende le Sei Partite per flauto solo di particolare interesse: esse si collocano infatti entro una produzione didattica piuttosto ricca che vede lo stesso Tromlitz in primo piano anche con altre composizioni come le Sonate per flauto e pianoforte. Un’attenta analisi del contenuto delle Partite mostra chiaramente come il compositore abbia voluto dare alle stampe una raccolta organica che presentasse non solo un materiale ricco e vario sul piano tecnico e tonale ma, soprattutto un campionario sufficientemente completo dei vari tipi di brani che un esecutore del Settecento poteva trovarsi ad affrontare nella sua attività. Le Partite vanno dunque valutate alla luce di quel voler mettere in luce la parte più virtuosa dello strumento. La questione non è però così semplice. L’ornamentazione proposta da Tromlitz è così ricca ed elaborata da superare di gran lunga quelle che erano le consuetudini dell’epoca, almeno quelle che si possono evincere dai consigli forniti in tal senso da Quantz, e i principali trattatisti del tempo sull’argomento. La mia impressione è che, Tromlitz abbia voluto mostrare come si possa comporre un solo fiorito partendo da un canovaccio melodico all’italiana. Le Partite di Tromlitz costituiscono l’esempio più interessante di composizioni da concerto scritte nel Settecento, sono impiegate tutte le tecniche di variazione note all’epoca, e di ciascuna vengono presentate numerose differenti applicazioni. Ecco perché la necessità dell’analisi preliminare del brano musicale è sottolineata da L. Mozart 1 che, basandosi sul  concetto di «note buone» e «note cattive», consiglia sempre una approfondita analisi.  Nelle Partite rintracciamo: la tecnica melodico-armonica, vale a dire la tecnica della variazione figurata classica; la tecnica di variazione contrappuntistica su cantus firmus; e la tecnica di variazione su schema armonico-metrico, ove è mantenuto soltanto questo legame col tema. Per una corretta interpretazione, Tromlitz 2 nelle sue «lezioni» di flauto sottolinea l’importanza di differenziare punti e linee. I due segni vengono però spiegati con un senso diverso in quanto alla linea viene attribuita la funzione di enfatizzare le note ed essa indica non di accorciare le note, ma di allungarle mentre i punti, per contrasto, segnalano un’esecuzione nettamente staccata. Il legato così come lo slegato fanno parte integrante degli ornamenti possibili, nei trattati sei e settecenteschi sono frequentemente inseriti nelle spiegazioni delle «tavole» e sono parte integrante di essa; la libertà nel condurre la frase fa invece parte dell’esecuzione Tromlitz 3 precisa la necessità dell’esecutore di alternare legato, slegato e «strascino».

ISBN

Autore

Collana

Curatore

Formato

Numero pagine

Organico

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.

Solamente clienti che hanno effettuato l'accesso ed hanno acquistato questo prodotto possono lasciare una recensione.