• 0 Oggetti - 0,00
    • Nessun prodotto nel carrello.

Franz Schubert: 6 Lieder per voci maschili e chitarra

32,65

È indubbio che Schubert conoscesse bene lo strumento: forse lo attirava la sua duplice personalità la matrice popolare e dotta nel contempo; ad attestarlo, la pregevole fattura degli accompagnamenti di questi Sei Lieder per coro maschile e tuttavia soltanto nel terzetto “Ertöne, Leier zur Festesfeier” la parte della chitarra è autografa.

Mario Capuana-Bonaventura Rubino: Messe da Requiem

22,74

La produzione di musica sacra in Sicilia nella prima metà del XVII secolo fu notevole per quantità e qualità, come testimoniano le numerose edizioni a stampa che ci sono pervenute e l’interesse suscitato dalle prime recenti edizioni moderne tra gli studiosi, gli esecutori e il più vasto pubblico di ascoltatori ed appassionati.
Il repertorio rimastoci comprende brani che rientrano nella tipologia tipica dell’epoca: salmi, vespri, mottetti, arie spirituali e messe; di contro vi sono soltanto due Messe da Requiem, mentre manca totalmente l’Ufficio dei Defunti polifonico.
Tale squilibrio quantitativo conferma quanto riscontrato nella coeva produzione del Nord Italia da Jérôme Roche, secondo il quale per le cerimonie funebri il semplice canto gregoriano e le composizioni polifoniche tipiche del pieno Cinquecento continuavano ad essere utilizzate in misura preponderante rispetto alle nuove composizioni in stile concertato.

Nicola e Marco D’Arienzo: Tarantella per 4 voci

14,23

La Tarantella del 1870 che pubblichiamo ( in autografo nella Biblioteca del Conservatorio di Napoli), piuttosto inusuale nell’organico, quattro voci e pianoforte, ancora un segno della fantasia dei grandi maestri del secondo ottocento napoletano.

Il testo letterario, rigorosamente in lingua napoletana si deve allo zio, Marco D’Arienzo ( 1811 – 1877) autore di centinaia di libretti, scene liriche e di testi per romanze da salotto.
Un ventata di freschezza e di originalit per i repertori dei tanti cori che provvidenzialmente si vanno sempre più moltiplicando nei grandi come nei piccoli centri del nostro civilissimo Paese.
La presente pubblicazione, che si deve alla squisita sensibilit dell’editore, sottolinea la prima esecuzione assoluta del brano in occasione del secondo centenario della fondazione del Real Collegio di Musica (1807).

Nicola Porpora – Pietro Metastasio: L’Angelica

42,58

L’Angelica, una serenata che, oltre al suo notevole valore artistico, presenta numerosi motivi di interesse: eseguita il 4 settembre 1720, e replicata a distanza di pochi giorni, il 7 settembre, a Napoli nel palazzo di Antonio Carmine Caracciolo, principe della Torella, per festeggiare il compleanno di Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel, moglie dell’imperatore Carlo VI, essa nacque dalla collaborazione tra l’allora quasi sconosciuto Pietro Metastasio, di cui rappresenta il primo libretto per musica, e Nicola Porpora, che, profittando del ritorno di Alessandro Scarlatti a Roma, impegnato nel 1719 nell’allestimento del Marco Attilio Regolo al Teatro Capranica, con questo lavoro consolidava la sua posizione di compositore di primo piano, confermando il successo ottenuto con la rappresentazione del Faramondo nel novembre 1719 al Teatro di San Bartolomeo.