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Alessandro Annunziata: Graffiti

21,96

“Commissionato nel 2002 dal Quartetto Pessoa di Roma, Graffiti più che un quartetto, nel senso formale, è un percorso musicale fra generi diversi, un taccuino di appunti, una proiezione di immagini sonore. Ho tratto ispirazione per questo mio lavoro dalla visione dei graffiti che riempiono i muri della mia città, come di molte altre città contemporanee: espressione spontanea  di creatività, ma anche disagio sociale, rabbia, pura fantasia o semplicemente voglia di lasciare un proprio “segno” sul libro di una metropoli globale che tende invece a cancellare inesorabilmente la nostra individualità.”

Alessandro Annunziata

Alessandro Annunziata: Meltemi

15,37

“Il Meltemi è il forte vento che soffia d’estate nelle isole greche dell’Egeo, l’arcipelago delle Cicladi. È un vento fresco, secco, che proviene dai Balcani e spazza via, a volte con vera furia, l’arsura e il caldo dell’estate mediterranea. Non ho voluto comporre un pezzo “descrittivo” e tantomeno qualcosa di semplicemente “etnico”, anche se i richiami al folklore di quei luoghi a me molto cari sono evidenti. Ho semmai voluto raccogliere, nella brevità e nell’intensità di pochi gesti, la forza della memoria che quei luoghi arcaici e quella natura lasciano in chi si abbandona e si lascia portare via dal vento…
Meltemi è stato commissionato dal Quartetto Pessoa di Roma, che lo ha anche eseguito per la prima volta nel giugno del 2001. “

Alessandro Polito: Breve corso di Storia della Musica in 6 ore e 30

12,20

Quello che avrete tra le mani è un corso accelerato di storia della musica tramite ascolti guidati: il volume, infatti, aiuta il lettore a costruire la propria discoteca personale. Il taglio è quello di una pedagogia dell’ascolto che insegni a riconoscere i marchingegni compositivi adoperati da autori di epoche diverse. Il libro è brillante, spiritoso, polemico, provocatorio ma soprattutto scritto apposta per chi musicista non è e vorrebbe capirne qualcosa in più. 

Alessandro Scarlatti: Ammore brutto figlio de pottana

10,21
Fra le oltre 700 cantate da camera di Alessandro Scarlatti che ci rimangono, questa è unica nel suo del dialetto napoletano e la sua stretta somiglianza alle scene comiche e agli Intermezzi del compositore. Anche l’esplicita indicazione della voce di tenore è un’altra caratteristica  inusuale. Solo altre quattro cantate da camera di Scarlatti richiedono allo stesso modo un tenore, ma sono collocate da Hanley fra i lavori di attribuzione incerta. Che queste inusuali caratteristiche qui coincidano non è sorprendente, se si considera il tradizionale uso della voce di tenore per i ruoli comici nell’opera del 17° secolo.
La partitura comprende la parte staccata del violoncello

Alessandro Scarlatti: La’ dove a Mergellina

10,21
Dai manoscritti conservati presso la Biblioteca Comunale di Noto nella cosiddetta “Libreria Musicale Altieri” al Vol. 36, fl. 8 . Il volume é in quarto oblungo di cm. 28 X 21. Di questa Cantata esistono due versioni, i cui manoscritti sono conservati in diverse biblioteche europee (vedi catalogo generale delle opere di Alessandro Scarlatti di Giancarlo Rostirolla).
La partitura contiene la parte staccata del Violoncello 

Antonio Scontrino: Valzer capriccioso

15,64
Se un dato potesse bastare a segnare la grandezza di un compositore, per Antonio Scontrino potrebbe essere l\’entusiasmo di Richard Strauss per la Sinfonia Romantica del compositore trapanese che l\’autore di Also sprach Zarathustra volle dirigere in prima esecuzione assoluta a Berlino il 19 marzo del 1914.
Nell’opera sono comprese le parti strumentali