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Antonio Scontrino: Valzer capriccioso

15,64
Se un dato potesse bastare a segnare la grandezza di un compositore, per Antonio Scontrino potrebbe essere l\’entusiasmo di Richard Strauss per la Sinfonia Romantica del compositore trapanese che l\’autore di Also sprach Zarathustra volle dirigere in prima esecuzione assoluta a Berlino il 19 marzo del 1914.
Nell’opera sono comprese le parti strumentali 

Giuseppe Martucci: Tre poesie di Giosuè Carducci op.84

14,23

L’opera 84 di Giuseppe Martucci è formata da tre liriche per canto e pianoforte su testi di Giosué Carducci: Maggiolata, Pianto antico e Nevicata.In queste liriche da camera, Martucci dimostra di avere assimilato le precedenti lezioni delle “Pagine sparse” e si appresta a musicare dei testi poetici che gli sono molto cari e famigliari; sia per l’ammirazione nei confronti del poeta che conobbe a Bologna sia per la bellezza di questi versi.

Giuseppe Martucci: Tre romanze per Violoncello e pianoforte

14,23

La Melodia opera 71 in Sol maggiore per violino e pianoforte fu composta da Giuseppe Martucci nell’agosto del 1890 e consegnata subito dopo all’editore Santojanni di Napoli per la stampa. Il compositore campano ne volle realizzare, nel mese di settembre, anche una versione per violoncello, col titolo di Romanza, finora inedita.

J. Mariano Porta: Trio concertante per mandolino e due chitarre

19,87

Tre pubblicazioni. Tre riscontri di una giuria prestigiosa presieduta da Ada Gentile, con Fausto Sebastiani e Gianvincenzo Cresta, alla iniziativa del Centro Studi “Gramatio Metallo”, fondato e presieduto dal dottor Gaetano Macina, che ha chiamato a raccolta i giovani compositori d’Europa nel nome di Metallo. Il trio concertante per mandolino e due chitarre è parte di queste pubblicazioni e viene destinato ad un organico straordinariamente vicini alla grande tradizione musicale di area napoletana.

È compresa la parte staccata del mandolino

Mario Pilati: Amore

22,74
Questo pezzo, è per molti aspetti assolutamente speciale.
Il primo aspetto che risalta è l’inusuale strumentazione: il soprano è accompagnato da due viole, due violoncelli e pianoforte; e il tutto conferisce un supporto di accompagnamento profondo e sonoro. Il modo in cui sono trattati gli strumenti determina un effetto ancora più denso e drammatico: tutti gli archi sono impegnati in numerosi bicordi, ottave e seste. I momenti in cui tutti gli archi creano una intensa verticalità armonica sono quelli nei quali il pezzo assume una connotazione di suono assolutamente moderni.
Le parti sono disponibili a richiesta

Mario Pilati: Divertimento per ottoni

22,74

Mario Pilati visse e operò come musicista durante l’era fascista. Quando la seconda guerra mondiale era finita, una considerevole parte di lavori musicali erano rimasti pressoché dimenticati. Mario Pilati, che mai era stato politicamente coinvolto e che da musicista era stato ampiamente acclamato, rimase dimenticato per molti decenni. Solo recentemente la sua musica é stata riscoperta e con essa le indubbie qualità artistiche del suo autore.

  Le parti sono disponibili a richiesta.

Nicola e Marco D’Arienzo: Tarantella per 4 voci

14,23

La Tarantella del 1870 che pubblichiamo ( in autografo nella Biblioteca del Conservatorio di Napoli), piuttosto inusuale nell’organico, quattro voci e pianoforte, ancora un segno della fantasia dei grandi maestri del secondo ottocento napoletano.

Il testo letterario, rigorosamente in lingua napoletana si deve allo zio, Marco D’Arienzo ( 1811 – 1877) autore di centinaia di libretti, scene liriche e di testi per romanze da salotto.
Un ventata di freschezza e di originalit per i repertori dei tanti cori che provvidenzialmente si vanno sempre più moltiplicando nei grandi come nei piccoli centri del nostro civilissimo Paese.
La presente pubblicazione, che si deve alla squisita sensibilit dell’editore, sottolinea la prima esecuzione assoluta del brano in occasione del secondo centenario della fondazione del Real Collegio di Musica (1807).

Pietro Platania: A Giovanni Paisiello

22,74

Giovanni Paisiello, gloria di Taranto e della Scuola Musicale Napoletana, si spense a Napoli il 5 giugno 1816. Il decennio “francese” (1806-1815) che vide Napoli affidata prima a Giuseppe Bonaparte e poi a Gioacchino Murat si era appena concluso. Morì quando da circa un anno alla direzione del “Collegio” era stato chiamato Nicola Zingarelli. La direzione di Zingarelli doveva portare a compimento la formazione musicale di due grandi figure della Storia della Musica Napoletana, Bellini e Mercadante. I funerali furono solenni ma, a giudicare dai commenti della stampa, non all’altezza della statura artistica del Maestro.