Alessandro Polito: Breve corso di Storia della Musica in 6 ore e 30

12,20

Quello che avrete tra le mani è un corso accelerato di storia della musica tramite ascolti guidati: il volume, infatti, aiuta il lettore a costruire la propria discoteca personale. Il taglio è quello di una pedagogia dell’ascolto che insegni a riconoscere i marchingegni compositivi adoperati da autori di epoche diverse. Il libro è brillante, spiritoso, polemico, provocatorio ma soprattutto scritto apposta per chi musicista non è e vorrebbe capirne qualcosa in più. 

Alessandro Polito: Comporre canoni

18,46

Cos’è un canone? Con questo agile volumetto, l’autore mette a vostra disposizione tutto quello che avreste sempre voluto sapere ma non avete mai osato chiedere! Non solo: troveranno delle imbeccate – e qualche trucco – pure i giovani che si accingono a scrivere la loro prima fuga. Da zero ad abile contrappuntista senza sforzo e in sole di settantadue pagine: non vi serve altro.

Alessandro Polito: Etologia musicale

21,33

Cosa accade quando siamo rapiti da un brano musicale? Come si risveglia la nostra interiorità? Esiste una semantica musicale? Perché ci attrae solo certa musica e non intendiamo (o addirittura rifiutiamo) tutto il resto? L’uomo-che-compone ha davvero a disposizione una ricetta per scrivere musica che non scivoli addosso all’uomo-che-ascolta come se questi indossasse un impermeabile? Che è accaduto, invece, alla musica contemporanea nel XX secolo? Gli animali, poi, compongono musica? Abbiamo qualcosa in comune con loro? E, soprattutto, che cos’è la musica? Esiste una definizione non occidentalista che ponga una sinfonia di Beethoven sullo stesso piano di un canto tibetano? o, ancora, una canzone di Frank Sinatra accanto alle creazioni degli scimpanzé della Tanzania? L’autore di Herr Kompositor – il primo corso di composizione musicale a fumetti – ci accompagna in un viaggio multidisciplinare (attraverso estetica, psicologia, sociologia, antropologia, musicoterapia – solo per citare i sentieri principali) che approda all’etologia musicale, svelando i meccanismi gnoseologici e psico-fisiologici che ogni compositore – al di là del linguaggio che adopera – dovrebbe conoscere per catturare la sua preda: il pubblico.